Lei è Alessia. Vive a Castel Volturno, in provincia di Caserta. È il 1997. Ha 5 anni. I genitori portano lei e il fratello nel centro di accoglienza che ospita per 3 mesi i bambini provenienti dagli orfanotrofi dei paesi dell’Est. Uno di questi bambini trascorrerà l’estate a casa loro. Alessia non sta più nella pelle. Il posto è affollato, ma una bambina attira la sua attenzione. È magrissima, bionda, gli occhi azzurro cielo. Alessia la trova bellissima, ma anche tanto triste. Incrocia le dita, spera che sia lei. Aspetta per un’ora dentro una stanza, poi si apre la porta. Vi presento Nastia, ha 9 anni e viene dalla Bielorussia. Alessia non riesce a crederci, è proprio lei. Le corre incontro, è emozionata, parla, ma Nastia non conosce la lingua. La guarda in silenzio, sospettosa. I primi giorni sono difficili, Nastia ha paura, ma l’entusiasmo di Alessia la travolge. Le parla in napoletano, Nastia risponde in russo, è un gran casino, ma quante risate. Giocano a nascondino, corrono sulla spiaggia, poi esauste si buttano a letto. Alessia passa l’estate più bella della sua vita, ma a settembre tutto finisce, Nastia deve tornare nel suo paese. Alessia piange, ma la mamma le rassicura. Si rivedranno l’estate successiva. Ed è così. È il 1998. Nastia e Alessia si riabbracciano. Risate, giochi, divertimento, Nastia torna in Italia ogni estate, ormai è una di famiglia. Parla napoletano con accento russo, e Alessia muore dalle risate. I mesi in cui sono distanti si scrivono e si chiamano. È il settembre del 2001, il momento dei saluti. Nastia fa una promessa. Appena sarò maggiorenne verrò qui e staremo insieme per sempre. Passano i mesi. Alessia invia lettere, non riceve risposta, chiama l’orfanotrofio, ma non sanno cosa dirle. Nastia è sparita. L’estate successiva Nastia non torna, e neanche quella dopo. Alessia e la sua famiglia la cercano invano. È il 2020. Alessia ha 27 anni, non ha più visto la sua Nastia, ma non smette di pensare a lei. Perché non bisogna per forza avere legami di sangue per essere sorelle.
Lei è Alessia
Altre storie simili:

Ero incinta, sola, una psicologa mi ha cambiato la vita
Marseida fugge dall’Albania e da un fidanzato violento. In Italia, conosce Noemi, una professionista che si prende cura di lei, diventa una guida e un’amica.

NOSTRA FIGLIA HA UNA MALATTIA INCURABILE, I MEDICI VOGLIONO FERMARE LE TERAPIE, MA LEI MERITA DI VIVERE
Loro sono Claire e Dean, 35 e 37 anni, del Regno Unito. Hanno una figlia di 6 mesi, di chiama Indi, e ha una malattia genetica rara, al momento non

QUEL GIORNO TRA LA FOLLA, un attimo di distrazione, e mia figlia non c’era più
La bambina aveva 4 anni. Romina ricorda ancora oggi l’angoscia di quegli istanti.