Lei mi aveva catturato. L’avevo rimossa. È tornata a galla oggi, si è imposta, e mi ritrovo a raccontare la sua storia. Lei per me è questa foto pubblicata al tempo sui giornali. Il suo sguardo intenso, la sua posa pittorica, la sua espressione antica, la sua faccia lucente e pulita, i suoi occhi neri e profondi. C’è qualcosa che non può e non deve essere spiegato.
Lei è Alenya Bortolotto. Ha 26 anni, studia Scienze Politiche, fa la commessa in un negozio famoso. Il padre è manager, la madre assicuratrice.
Lui è Ruggero Jucker, gli amici lo chiamano Popi. Ha 36 anni, è il rampollo di una famiglia di imprenditori. La mamma, Lalla, è la signora del catering di lusso. Lui gestisce un locale, Zup, in via Sottocorno, dove si servono le migliori zuppe della città.
Siamo nella Milano bene. Alenya e Popi stanno insieme da un anno e mezzo. È il 19 luglio del 2002. Sono a casa, un loft in via Corridoni. Fumano uno spinello. Lei fa la doccia, vanno a letto. Lui è inquieto per le sorti del ristorante, lei reclama maggiori attenzioni. Lui non chiude occhio. Sono le tre di notte. Di colpo comincia a urlare. Lei si spaventa, corre verso il telefono. Lui la blocca. Lei si rifugia in bagno. Lui la rincorre, impugna un coltello da sushi. Lei è in trappola. Lui sferra la prima coltellata, ma non si ferma più. Lei è riversa davanti alla lavatrice, ma è viva. Lui torna a colpire, forte. Quaranta coltellate. Ci sono pezzi di carne ovunque, il fegato è volato nel cortile adiacente il bagno.
Lui si calma, mette gli abiti in lavatrice. Ci infila anche il barattolo con la marijuana e fa partire il lavaggio. Poi si precipita in strada, nudo. Sono le quattro del mattino, urla frasi senza senso, dice si essere Osama, di essere Satana.
Ruggero Jucker è stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere. In appello, la pena è stata ridotta a 16 anni. Grazie all’indulto ha avuto uno sconto di altri 3 anni. Poi la buona condotta, la liberazione anticipata. È uscito dal carcere dopo 10 anni e mezzo.
Lei è Alenya Bortolotto
Altre storie simili:

Lei è Viliana Ivanova
Lei è Viliana Ivanova, vive a Monza, in Lombardia. Insegna musica in una scuola e suona l’arpa a concerti ed eventi privati. Due giorni fa ha parcheggiato l’auto fuori dall’istituto

LA MIA AUTO DEVASTATA DAI TIFOSI PER L’ARRIVO DI LUKAKU A ROMA: UNA BARBARIE
Martina l’aveva parcheggiata in aeroporto. Ha scritto una lettera di protesta alla squadra.

Sindaco vieta i sexy shop nel centro: “urtano la sensibilità delle signore che vanno a messa”.
Lui è Massimo Coppola, sindaco di Sorrento, Campania. Ha vietato l’apertura dei sexy shop nel centro della città: possono urtare la sensibilità delle signore mentre vanno a messa, e disturbare