Lei è Alda, vive ad Ancona, nelle Marche. È sposata, ha quattro figli, fa la sarta. È il 1915. Alda ha 25 anni, perde il marito. Il dolore è fortissimo, ma Alda non ha tempo per piangere, deve rimboccarsi le maniche e portare avanti la baracca. Trova lavoro nella caserma della città, rammenda le divise dei soldati insieme con l’amica Mimma. Il tempo scorre. È il 1943, scoppia la guerra. Alda e Mimma continuano a sgobbare fino all’armistizio. Sulle prime sembra che sia tutto finito, ma nelle strade si diffonde una voce. I tedeschi hanno occupato la città, tutti i soldati italiani devono stare chiusi in caserma fino a nuovo ordine. Alda non vuole starsene con le mani in mano. Chiede aiuto all’amica, scoprono che è concesso fare visita ai prigionieri. All’ingresso, gli uomini vengono controllati, ma le donne sono libere di entrare e uscire. Alda si sfrega le mani. Mimma, ho un piano. Chiedono a familiari e conoscenti vestiti, scarpe e accessori femminili. Prendono le misure, allargano, stringono, cuciono giorno e notte. Poi nascondono i vestiti sotto le uniformi rammendate, e si presentano in caserma. Buongiorno, siamo qui per consegnare le divise. I soldati tedeschi danno loro uno sguardo veloce, Alda e Mimma hanno il via libera. Raggiungono i detenuti, e spiegano il piano. Dovranno uscire di lì vestiti da donna. Li aiutano a vestirsi in fretta e furia, poi arriva la parte difficile. Alda e Mimma escono per prime, sorridono, chiacchierano, salutano le guardie. Intanto dietro di loro sfilano gli uomini travestiti. Nessuno controlla, nessuno li guarda. La porta si apre. Alda e Mimma hanno il cuore in gola, ancora pochi passi e saranno fuori. Si guardano negli occhi. Ha funzionato! Si rimettono subito all’opera. Ago e filo, cucire, allargare, stringere. Salvano centinaia di soldati. Finché una mattina si presentano puntuali, ma gli ufficiali tedeschi non le fanno passare. Signore, le divise non servono più, i vostri soldati sono stati tutti deportati. Alda ha il cuore a pezzi, torna a casa, continua a cucire. Non si sa mai, forse tornano. Muore sotto i bombardamenti, stretta nell’abbraccio delle sue figlie.
Lei è Alda
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