Lui è Ferdinando. Nasce a Frontignano, in Umbria nel 1922. Cresce in campagna insieme ai tre fratelli e alla sorella. Mamma e papà tirano la cinghia per farlo studiare. Ferdinando si mette d’impegno. Ripagherò i vostri sacrifici, un giorno avremo una casa e una terra tutta nostra. Cresce, si iscrive all’Istituto Agrario, è lanciato, ma la guerra manda all’aria i suoi piani. Ferdinando fissa la lettera. Arruolato, io? Finisce nei Balcani. Freddo, paura, morte sono all’ordine del giorno. Ferdinando si aggrappa al pensiero della famiglia. Deve resistere per loro. Le prova tutte per tirarsi fuori da quel buco di fango. Si arruola nell’Arma, fa il telefonista, aspetta solo il momento giusto. Durante una sommossa in città, si leva la divisa e fugge. Corre a perdifiato, acchiappa il primo treno e dopo un viaggio che gli sembra infinto, avvista finalmente quei profili tanto amati. La sua terra. La sua famiglia. Ferdinando resta nascosto fino alla Liberazione, poi si rimbocca le maniche. Non ha dimenticato. Finisce la scuola, diventa perito agrario. Tra i banchi conosce Adriana, è amore a prima vista. Si sposano, nascono quattro figli. Ferdinando lavora come fattore. Con sudore, fatica e tanta pazienza mette insieme quel che gli serve. Dopo anni di sacrifici compra la terra, l’azienda e la casa. Insegna ai figli come si coltiva il tabacco, lavora come un matto, ma qualunque cosa succeda, la domenica si mangia sempre tutti insieme. Passano gli anni. La tavola si allarga, Ferdinando aggiunge le sedie per i nipoti. Sono la sua gioia. Li accompagna a scuola, racconta della guerra, si inventa viaggi in terre lontane. Il pranzo della domenica resta l’appuntamento fisso. Dopo sessant’anni di matrimonio Ferdinando dice addio alla sua compagna di vita. I nipotini gli asciugano le lacrime, lo riempiono di baci e lo trascinano a tavola. Oggi Ferdinando ha 100 anni. Vive sotto lo stesso tetto con figli, nipoti e pronipoti. Ogni mattina lascia vagare lo sguardo sul suo impero, così lo chiama. Non è fatto di ricchezze, ma di una famiglia solida, capace di sacrificio e unita dagli stessi valori. Il senso della vita è tutto lì.
Lavora giorno e notte nei campi, ma la domenica, cascasse il mondo, pranza con la sua famiglia
Altre storie simili:

Vivo a Sassari, lavoro a Cagliari, 500 km al giorno, ma non mi cambiano sede
Lorena ha 39 anni due figli, fa la postina, non vuole scegliere tra carriera e famiglia.

È incinta, il contratto sta per scadere, l’imprenditrice la assume a tempo indeterminato
Lei è Francesca Nadalini, imprenditrice di Mantova, in Lombardia. Una sua dipendente, Luisa, le ha comunicato di essere incinta e che aveva paura di perdere il lavoro. Francesca l’ha subito

IO, PROF DI SOSTEGNO PER SCELTA, SBAGLIA CHI LO CONSIDERA UN RIPIEGO: QUEI BAMBINI SONO UNA RICCHEZZA
Lui è Francesco Pugliese, ha 43 anni, vive a Bologna. È stato un insegnante precario per 15 anni, poi finalmente è diventato di ruolo. A quel punto ha scelto di