Lui è Rocco Verì.
È nato a San Vito Chietino, in Abruzzo, si è laureato in Scienze Agrarie nel 1961, si è sposato ha avuto due figli, ha vissuto in Tanzania, poi ha insegnato a Firenze.
Tra una viaggio e l’altro ha continuato a studiare, suonare, fare sport.
La sua vita si è fermata solo quando l’amata moglie è scomparsa.
Dopo 63 anni insieme, Rocco si è sentito perso.
Per non sprofondare nella depressione si è rimesso sui libri, a giugno prenderà la sua quinta laurea, all’età di 92 anni.
Ora fa di nuovo progetti, ha tanta voglia di fare. Vuole onorare la vita che gli resta, anche per sua moglie.
“Ho ricominciato a studiare quando un cancro ha portato via mia moglie dopo 63 anni insieme.
Il giorno dopo la sua morte ho avuto un attacco cardiaco: per fortuna c’era mio figlio, altrimenti non sarei qui.
Molti mi dicono che sono pazzo a laurearmi a questa età, ma con lo studio ho combattuto la tristezza.
I miei figli sono stati contenti della mia scelta, mi hanno sostenuto e incentivato.
Certo a lezione era strano, c’erano ragazzi giovani e il più anziano aveva 31 anni, io li chiamavo nipotini.
Lo studio mi ha salvato dalla depressione.
Adesso voglio riprendere a suonare la fisarmonica, a fare karatè e leggere libri.
Voglio tornare a onorare la vita, anche per mia moglie”.