Dopo 12 ore di lavoro pensava di tornare a casa tranquilla, invece si è ritrovata l’auto devastata.
Settemila tifosi accorsi all’aeroporto di Ciampino per festeggiare l’arrivo nella Roma del calciatore Lukaku.
Alcuni di loro, pur di vederlo, sono saliti sul tettuccio delle auto parcheggiate, curvando cofani e rompendo vetri. Incuranti di tutto e di tutti.
Davanti a quell’inciviltà gratuita, Martina ha deciso di non restare in silenzio: ha scritto una lettera ufficiale alla squadra.
Non cerca soldi. Denuncia la mancanza di rispetto, l’assenza di quei valori umani di cui il calcio, e ogni sport, sono portatori.
Come se non bastasse, l’auto, oltre che a servirle per andare al lavoro, era un ricordo di sua nonna.
“Gentili signori sono una delle fortunate vincitrici dell’Oscar dell’inciviltà, rappresentato dai vostri tifosi in occasione dell’arrivo a Ciampino di Lukaku.
A mia insaputa e con grande rabbia, ho partecipato anch’io alla festa, offrendo la mia macchina come gratuito trofeo.
Dopo 12 ore di lavoro ho trovato la mia Panda devastata: un’ignobile manifestazione di barbarie.
Ci sono le assicurazioni, ognuno si dovrà fare carico delle proprie responsabilità, ma a chi spetta quella etica e morale?
Chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza di un tale evento a cui hanno partecipato anche molti facinorosi e violenti soggetti?
Non cerco la carità, o un ristoro economico per questo odioso danno.
La mia è una denuncia nei confronti di una comunità sportiva che non è riuscita a infondere nei proprio sostenitori il valore del rispetto.
In ultimo, la mia piccola utilitaria era un dono di mia nonna alla quale ero molto legata, ma questa è un’altra storia…”.