Lei è Christina. Nasce a Toronto, in Canada. Trascorre molto tempo con il nonno, ascolta le storie su Porto San Giorgio, il paesino delle Marche in cui è nato. Sogna. Ha 7 anni. Mamma e papà hanno una bella notizia. Tesoro, ci trasferiamo in Italia. Christina è felice, ma il primo giorno di scuola trema come una foglia. Teme di essere quella diversa. La maestra Angela sorride. Bambini, dimostrate alla nuova compagna che siamo una famiglia. Piovono abbracci, volano baci. La maestra ripete che la diversità è una cosa bellissima. Christina si sente a casa. Trascorre tre anni stupendi, finché un giorno le valigie sono di nuovo davanti alla porta. Torna in Canada. Non vede l’ora di abbracciare i nuovi compagni. Quelli ridono, puntano il dito. Immigrata. Tua mamma è tedesca, sei una sporca meticcia. Sgambetti, spinte, pizzicotti, Christina subisce umiliazioni di ogni tipo. Prova a difendersi, è peggio. Un giorno alcune compagne la brancano. Christina è a terra. Sono calci, pugni. Nessuno interviene. Si trascina a casa piena di lividi e sangue. È costretta a raccontare tutto ai genitori. Le ragazze vengono punite. Christina è ferita, arrabbiata, sente che la punizione non basta. Ci vuole qualcosa di più per aiutare se stesse, ma anche chi l’ha ferita. Cambia scuola. Nella nuova classe ci sono persone di ogni tipo, parlano lingue diverse, hanno culture differenti, anche i loro vestiti sono variopinti. Christina trema, i compagni sorridono. Vogliono sapere dell’Italia, dicono che essere diversi è una gran figata. Christina rivede il sorriso della maestra Angela e si sente a casa. Oggi Christina ha 50 anni, vive nel paesino del nonno. È orgogliosa delle sue origini. Le ferite ci sono, ma ha perdonato. L’empatia, l’ascolto e la gentilezza sono le armi più potenti contro le ingiustizie. Racconta la sua esperienza nelle scuole, dice che la diversità è una ricchezza, non un limite. Una volta, dopo averla ascolta, un ragazzo si è scusato con i compagni per le prese in giro. Christina non ha trattenuto le lacrime.
Io italiana, figlia di emigrati all’estero, vittima di razzismo
Christina è nata in Canada, da madre tedesca, e padre delle Marche. Ha provato sulla pelle il peso dei pregiudizi e dell'ignoranza. Ora va nelle scuole e racconta la sua esperienza.
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