Lui è Michele Dalai, amministratore delegato di Zebre Rugby.
È salito sul treno per Torino e si è trovato vicino all’uomo che ha chiesto un selfie a Maria De Filippi durante la camera ardente del marito Maurizio Costanzo.
Più che una brutta persona, dice Dalai a Repubblica, gli è sembrato un uomo inconsapevole.
Uno che ha visto una vip e non ha resistito.
È salito sul treno per Torino e si è trovato vicino all’uomo che ha chiesto un selfie a Maria De Filippi durante la camera ardente del marito Maurizio Costanzo.
Più che una brutta persona, dice Dalai a Repubblica, gli è sembrato un uomo inconsapevole.
Uno che ha visto una vip e non ha resistito.
“Ero in treno con il tizio che si è fotografato con Maria De Filippi.
Lo so perché continuava a parlarne al telefono tra un voglio morire, un non mangio più e una risata.
Piangeva, parlava con i parenti in modo ossessivo di quello che era accaduto.
Gli hanno anche proposto di monetizzare il fattaccio.
Ha messo una mascherina chirurgica per non farsi riconoscere.
In due ore di viaggio ha affrontato mille temi e fatto seimila ipotesi sulle cose mirabolanti che potrebbero accadergli.
In tutto ciò, nemmeno per un secondo, ha detto di aver fatto una stronzata. Non una volta.
Ora però dice che non ha mai avuto tante visualizzazioni”.