Un ingegnere e un informatico di Capitanata, in Puglia.
Hanno iniziato producendo magliette in cotone, ma erano stanchi di dover importare la materia prima dall’estero.
Così hanno avviato sul Gargano la prima filiera di cotone biologico italiano.
Invece che cercare fortuna altrove, hanno deciso di usare le loro idee e le loro competenze per offrire una speranza e un futuro ai giovani e al territorio.
Siamo un ingegnere e un informatico, non sapevamo nulla di agricoltura, ma volevamo fare qualcosa per la nostra terra.
In Italia non esiste una coltivazione di cotone biologico, si importa tutto dall’estero. Perché?
Siamo pieni di terreni e al sud clima è ideale. Per questo abbiamo deciso di metterci in gioco e coltivarlo qui da noi, in Puglia.
Vogliamo dimostrare che investire al sud per creare posti di lavoro non è un’utopia.
È facile fuggire da una terra in cui l’industria non esiste e nessuno ha il coraggio di creare qualcosa di nuovo.
Noi invece crediamo che con la volontà e qualche sacrificio, tutto si possa fare.
Significa poter formare i giovani, dargli un lavoro e una speranza per il futuro.
Dico sempre ai miei figli: non date per scontato che andare altrove vi porti più risorse. Se nel deserto non trovate l’oasi, createla da soli.