Gli studenti si mettono d’impegno, prendono una bancarella e ogni week end vendono qualcosa realizzato con le loro mani. Impiegano quattro anni e mettono insieme più di 8 mila euro. Non vedono l’ora di godersi qualche giorno di baldoria e relax dopo gli esami.
È maggio. Courtney entra in classe e fa un annuncio. Manca poco al nostro viaggio, purtroppo non potrò accompagnarvi, ho un tumore molto brutto. Dice che l’operazione è costosa, in qualche modo farà. Voi pensate a divertirvi, e mandatemi tante foto. I ragazzi sono dispiaciuti, non sanno cosa dire, la abbracciano.
Passa un giorno. Courtney entra in aula. I suoi studenti la accolgono in piedi. Le porgono una busta. Prof, abbiamo deciso di rinunciare al viaggio, vogliamo che usi questi soldi per curarsi. Courtney è incredula, si oppone, non se ne parla, ve li siete guadagnati, sono vostri. I ragazzi sorridono. Non c’è cosa più bella che aiutare qualcuno, ce l’ha insegnato proprio lei. Courtney piange a dirotto. I suoi studenti la stringono tra le braccia. La sostengono. Non la mollano.