Si chiama Nicoletta Minelli, ha 65 anni, insegna da 36 anni e non ha mai preso un giorno di riposo, di ferie, una sostituzione o un permesso.
Nulla di nulla.
Sempre al suo posto, in cattedra, all’istituto superiore Foresi di Porto Ferraio (Isola d’Elba), dove insegna Storia e Filosofia.
C’è chi in 24 anni di docenza è stato assente dai banchi di scuola per ben 20 anni, come è emerso dalle cronache nei giorni scorsi, e per fortuna c’è anche lei, Nicoletta.
Passione, rispetto per gli altri, amore per il proprio lavoro, consapevolezza del ruolo e della forza dell’esempio.
Alla fine, come racconta al Corriere, la sua più grande fortuna è questa, ed è semplice: quando sono in classe sono contenta.
“Non ho mai chiesto nemmeno un permesso, una sostituzione, una entrata ritardata o posticipata, un giorno libero, mai.
Mio padre mi ha trasmesso un senso del dovere radicato: era comandante della Forestale dell’isola d’Elba, e non ha mai fatto un giorno di assenza.
Il suo motto è: quello che si deve fare va fatto, il resto si fa fuori dall’orario di lavoro.
Non ho la febbre da quando avevo venti anni. Mica si sta a casa col mal di testa. Si prende qualcosa e si va a scuola!
Il senso del dovere non basta, serve passione. Non cambierei il mio lavoro per niente al mondo.
Fare l’insegnante è gratificante, ti mantiene giovane, al passo coi tempi, quando sono in classe non vorrei essere da nessun’altra parte.
E bisogna dare l’esempio ai ragazzi, più coi fatti che con le parole. Loro vedono, apprezzano il valore dell’impegno, della dedizione, del dovere.
Spesso mi sono sentita dire: chi te lo fa fare? Mica ti danno la medaglia. Ma io non lo faccio per avere un riconoscimento.
Per me il lavoro è un diritto-dovere molto sentito, e cerco come referente di trasmetterlo anche agli altri”.