Lei è Jennifer. Vive in Texas, negli Stati Uniti. È sposata, e ha un figlio. Si chiama Sammy, e ha 16 anni. Condivide con lui la passione per l’arrampicata. Un giorno vanno in palestra insieme. Sammy scala la parete, è quasi arrivato in cima. Si blocca. Suona il campanello d’allarme. Jennifer pensa a uno scherzo, ma suo figlio è appeso alla corda, inerme, sembra svenuto. Tiratelo giù! Lo stendono a terra. Sammy è pallido. Jennifer gli prende una mano. Amore mio, ti prego apri gli occhi. Arrivano i soccorsi. Parlano di un infarto, iniziano il massaggio cardiaco. Uno, due, tre. Di nuovo. Jennifer vede i ricordi di una vita scorrergli davanti. Il profumo di suo figlio, il sorriso, i capelli arruffati la mattina. D’improvviso torna in sé. Fissa l’orologio. È passata un’ora. Perché il mio bambino non apre gli occhi? Jennifer sente che se ne sta andando lontano. Piange, grida, prega. Il tempo continua a scorrere. Jennifer rimane incollata al pavimento. Due ore. Il medico si ferma, alza la testa. Ha le lacrime agli occhi. Signora, mi dispiace, non c’è più niente da fare. Jennifer è impietrita. Rivive il momento più brutto della sua vita. Anni prima ha perso l’altro figlio sempre per lo stesso motivo. Non può succedere di nuovo. I medici vogliono portare via il corpo. Jennifer si aggrappa al suo Sammy. Accarezza il volto, lo bacia, gli parla. Amore mio, ti prego non andartene, torna dalla tua mamma. Non riesce, non può a staccarsi da lui. D’improvviso sente qualcosa. Dell’aria sul collo. Un alito di vita. Il corpo di Sammy ha un sussulto, si scuote. Apre gli occhi. Mamma, mi hai chiamato? Eccomi sono qui. Nella palestra cala il silenzio, poi sono grida di gioia. I medici non hanno mai visto niente di simile. Cercano una spiegazione, parlano di miracolo. Jennifer non ha occhi che per il suo Sammy. Qualunque cosa sia stata, non ha importanza. Suo figlio è vivo.
INFARTO A 16 ANNI, DOPO 2 ORE DI MASSAGGIO CARDIACO È DICHIARATO MORTO. DI COLPO RIAPRE GLI OCCHI
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