Lavora come collaboratrice scolastica in un liceo milanese.
Ogni mattina, sabato compreso, si alza alle tre e mezza, prende il treno delle cinque per essere a scuola alle 10 e mezza.
Tra andata e ritorno passa nove ore sul treno.
Qualche mese fa è diventata di ruolo, voleva trasferirsi, ma i prezzi di Milano non glielo consentono.
Non vuole chiedere aiuto ai genitori, quindi ha scelto di continuare a fare la pendolare.
È assurdo, folle, ma non si può permettere di perdere il lavoro.
“Vivo a Napoli, ogni mattina prendo il treno per andare nel liceo di Milano dove lavoro come bidella.
A settembre sono finalmente diventata di ruolo e ho pensato di trasferirmi.
Mi sono resa conto che è impossibile, anche in periferia i prezzi degli affitti non scherzano.
Ho fatto i conti, se fossi andata a vivere al nord, tra affitto, bollette e spesa, avrei consumato tutto il mio stipendio.
E non solo, avrei dovuto chiedere aiuto alla mia famiglia, cosa che non voglio fare.
È una follia, ma mi conviene continuare a fare la pendolare, almeno riesco a risparmiare qualcosa.
Tutte le mattine, sabato compreso, prendo il treno alle cinque. Se non ci sono ritardi, faccio nove ore di viaggio tra andata e ritorno.
Non mi importa di fare sacrifici, non voglio rinunciare al mio lavoro. Finché riuscirò, andrò avanti così”.