Loro sono Bradley, Alfie e Reece, vivono a Silvertown, periferia di Londra.
Nel 2014 i tre fratelli avevano 12 e 11 anni, e sono stati abusati sessualmente dal vicino di casa, un uomo di 77 anni.
Hanno raccontato tutto alla madre Sarah, che l’ha denunciato.
Si è scoperto che l’anziano era in realtà un pedofilo seriale con 24 condanne alle spalle per molestie sessuali su minori.
Nessuno lo sapeva, perché aveva cambiato nome.
Nonostante questo il giudice ha deciso che poteva uscire su cauzione.
Quella notte Sarah ha preso un coltello da cucina, ha raggiunto l’uomo nel suo appartamento e l’ha ucciso. Poi è andata a costituirsi.
È stata condannata a 7 anni e mezzo di carcere per omicidio colposo.
Ora è uscita di prigione ed è tornata dai suoi figli.
I ragazzi sono d’accordo: “Ha fatto bene, lo Stato non è intervenuto. Mamma ha protetto noi e altri bambini”.
Nel 2014 i tre fratelli avevano 12 e 11 anni, e sono stati abusati sessualmente dal vicino di casa, un uomo di 77 anni.
Hanno raccontato tutto alla madre Sarah, che l’ha denunciato.
Si è scoperto che l’anziano era in realtà un pedofilo seriale con 24 condanne alle spalle per molestie sessuali su minori.
Nessuno lo sapeva, perché aveva cambiato nome.
Nonostante questo il giudice ha deciso che poteva uscire su cauzione.
Quella notte Sarah ha preso un coltello da cucina, ha raggiunto l’uomo nel suo appartamento e l’ha ucciso. Poi è andata a costituirsi.
È stata condannata a 7 anni e mezzo di carcere per omicidio colposo.
Ora è uscita di prigione ed è tornata dai suoi figli.
I ragazzi sono d’accordo: “Ha fatto bene, lo Stato non è intervenuto. Mamma ha protetto noi e altri bambini”.
“Mamma ha fatto bene a uccidere il pedofilo che ha abusato di noi.
Grazie a lei molti altri bambini sono salvi.
Si è dovuta prendere delle responsabilità visto che lo Stato se ne era lavoro le mani.
Quando ho saputo quello che aveva fatto, ho subito pensato… tanto di cappello.
Quell’uomo era stato liberato su cauzione, avrebbe potuto fare altre vittime.
È stato difficile crescere senza di lei, il suo gesto non ci ha liberato dagli incubi, ma ci ha fatto sentire più sicuri”.