Ha perso il figlio Marco, il nipotino Mattia di neanche due anni e la consuocera Maria Grazia.
Sono stati travolti sul marciapiede da una donna tedesca a Santo Stefano di Cadore, in Veneto.
Ora è accusata di omicidio stradale, sembra non fosse ubriaca né sotto l’effetto di droghe.
La più grande preoccupazione di Luigi è che la donna che ha distrutto la sua famiglia possa scappare.
Per evitare che tragedie del genere si ripetano, è necessario che chi ha sbagliato, paghi.
Senza sconti o scappatoie.
“Ho perso mio figlio e il mio nipotino, ora la mia paura più grande è che quella donna che li ha investiti, scappi.
Se è risultata negativa all’esame tossicologico e al test dell’alcol, e la rilasciano, potrebbe allontanarsi dall’Italia.
Si dice in paese che in macchina avesse coperte, abiti e tutto il necessario per viaggiare. Se è una girovaga, dove andremo noi a rintracciarla?
Elena ha perso i suoi tre punti di riferimento: l’unico figlio avuto da poco, il marito e sua madre. Ha una voragine sotto ai piedi.
Oltre al dolore della perdita, dobbiamo accollarci anche la preoccupazione che non venga fatta giustizia.
Non deve succedere come al solito, che chiedono l’estradizione o scontano un paio di anni e poi sono liberi.
Di queste tragedie ne accadono a bizzeffe, non è possibile morire per gesti incoscienti”.