Lei è Anita. Ha 22 anni. Vive a Cesena, in Emilia Romagna. È piena di sogni e speranze per il futuro, vuole trasferirsi a Torino per studiare, ma il padre sta male. I medici parlano di un grave tumore. Anita è pronta restare, lui è irremovibile. Vai principessa, studia e pensa alla tua vita. Lo abbraccia, poi si fa coraggio e parte. Segue le lezioni, torna a casa nei fine settimana. Romano è sempre più stanco. È il 2016. Anita gli sente sussurrare qualche parola. Ti voglio bene, principessa. Poi chiude gli occhi per sempre. Anita si sente vuota, ogni certezza crolla. Il suo punto di riferimento non c’è più, naviga a vista in un oceano di angosce. L’università, il futuro, le aspettative. Ogni cosa le procura un’ansia incredibile. Non è in grado, non ce la fa. Si chiude in casa, passa le giornate a letto. Si isola da tutto e da tutti. Nessuno la capisce, nessuno può aiutarla. Amici e parenti fanno domande, Anita mente. Ho finito gli esami, sto scrivendo la tesi. In tre anni non apre un libro, i sensi di colpa la divorano, ma non vuole mostrarsi debole. Ha paura che il dolore la travolga. Si barrica dietro un muro di bugie, finché un giorno sente dei colpi. Qualcuno bussa, toglie un mattone, poi un altro. Tesoro, parlami, voglio sapere tutta la verità. È la sua mamma. La fissa dritta negli occhi. Anita si divincola, arranca, crolla. È vero, ho mentito, perdonami mamma, sto fallendo. Si vergogna, è pronta a una ramanzina. Riceve un abbraccio. Caldo, profumato, forte. Ora torni a casa, e ricominciamo un po’ alla volta, insieme. Anita sente di essersi liberata di un peso. Il ricordo del suo papà è straziante. La piega, ma non la spezza. Non è sola, non lo è mai stata. Si mette d’impegno, finisce gli esami, scrive la tesi con l’aiuto del fidanzato, poi indossa la corona d’alloro e ritira la laurea. Amici e parenti sono al suo fianco. Anita guarda in cielo e sorride. Oggi lavora, è fiera di se stessa e grata di avere accanto persone che non l’hanno mai giudicata, che l’hanno spronata e sostenuta. Ha imparato a chiedere aiuto. Si sente forte, indistruttibile.
Ho mentito per anni sulla scuola e sui voti, avevo paura di fallire e chiedere aiuto
Dopo aver perso il padre Anita si è sentita persa, poi ha capito che non era sola
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