Dopo il diploma è andata a studiare a Londra, voleva fare esperienza, conoscere le lingue.
È entrata come stagista in un’azienda, ha portato le sue idee, le sue capacità, e quando ha avuto l’occasione l’ha rilevata.
Ora è alla guida di una grande realtà, dà lavoro a più di 100 dipendenti.
È stata inserita da Forbes nella lista degli Under 30 più innovativi d’Europa.
Giulia ha 27 anni, e ha deciso di tornare in Italia.
Vuole mettere le sue capacità al servizio del suo paese: si occupa di sicurezza sul lavoro, e come dice al Corriere, c’è tanto da fare.
“Ho 27 anni, sono donna. L’azienda è mia, ma non è raro che i clienti si rivolgano al collega maschio seduto accanto a me.
Partecipo a tante fiere e mi sento dire: mi scusi, pensavo fosse la hostess. Poi dimostro che so il fatto mio. Che fatica ricominciare ogni volta…
Qualche tempo fa cercavo uno stagista marketing. Non chiedevo lauree, o master: volevo lingua inglese ed empatia. Sono rimasta delusa.
Nei miei coetanei ho trovato zero entusiasmo, davano l’impressione di essere lì tanto per fare, per accontentare qualcuno a casa.
Offrivamo un mese a circa 700 euro e, al termine, immediato inserimento in azienda.
Una chance? Nessuno sembrava attirato.
Io credo in una cosa: bisogna uscire dalla comfort zone, buttarsi, tentare.
Mi occupo di sicurezza sul lavoro, spesso è considerato un costo extra, ma prevenire incidenti, oltre che etico, è un investimento: si evitano cause, danni.
Ora sono rientrata in Italia, voglio aiutare il mio paese: le morti bianche sono troppe, c’è parecchio da fare”.