A ottobre dell’anno scorso, alcuni studenti le hanno sparato con delle pistole a pallini.
Ha rischiato di perdere un occhio.
Maria Cristina si aspettava che i colpevoli venissero puniti, invece sono stati promossi con 9 in condotta.
Si sente sminuita e presa in giro.
Intanto, come dice al Corriere, porta avanti la denuncia.
La scuola, gli insegnanti, i genitori devono assicurarsi che i ragazzi capiscano l’errore, la sua gravità e che si prendano la responsabilità di quello che hanno fatto.
Questo significa educare.
Questo significa crescere.
“Durante una lezione due studenti mi hanno sparato con delle pistole a pallini, ho rischiato di perdere un occhio.
Pensavo li avrebbero puniti: se non con la bocciatura, almeno con un voto basso in condotta.
Invece li hanno promossi con quasi il massimo dei voti. È stato uno schiaffo morale.
Mi sento presa in giro e sminuita.
Anche a livello educativo passa un concetto sbagliato: un atto gravissimo è stato trattato come fosse un gioco.
Ho sempre creduto nei più deboli e li ho sempre aiutati, ma ora mi rendo conto che questo sistema scolastico non aiuta chi è vittima, e non punisce i colpevoli.
Io però non mollo la denuncia e vado avanti. I ragazzi devono capire e imparare.
I genitori vorrebbero sempre il bene per i figli, ed è giusto, ma è prendendosi la responsabilità dei proprio sbagli che si impara a vivere”.