“Ora tu non ci sei più, ma tutti si ricorderanno di te.
In questi 14 anni hai seminato così tanto che ci siamo trovati abbracciati da tutta la città di Milano, che tu amavi e vivevi. Tutti sono qui per te.
Ammiravamo la tua fantasia, la tua capacità di vedere le cose da un altro punto di vista, la tua profondità.
Ogni tua scelta era pensata e meditata, dalla maglietta alla canzone, dalla scuola a quella della bicicletta. Proprio quella bicicletta ora straziata.
Non ti vedremo crescere, non starai più seduto con noi a tavola. Mamma non ti sveglierà più la mattina, non ti vedremo girare con le cuffie in casa.
Non ci sei più, ma hai lasciato una luce dentro ognuno di noi.
Ed è grazie a quella luce che avremo la forza di riemergere dal buco nero in cui siamo ora.
Con questo raggio di luce, anzi raggio di Luca, riusciremo ad abbattere tutte le barriere e realizzare per te tutti i sogni che avevi.
Ciao Luca. Mamma, papà, Enrico”.
In questi 14 anni hai seminato così tanto che ci siamo trovati abbracciati da tutta la città di Milano, che tu amavi e vivevi. Tutti sono qui per te.
Ammiravamo la tua fantasia, la tua capacità di vedere le cose da un altro punto di vista, la tua profondità.
Ogni tua scelta era pensata e meditata, dalla maglietta alla canzone, dalla scuola a quella della bicicletta. Proprio quella bicicletta ora straziata.
Non ti vedremo crescere, non starai più seduto con noi a tavola. Mamma non ti sveglierà più la mattina, non ti vedremo girare con le cuffie in casa.
Non ci sei più, ma hai lasciato una luce dentro ognuno di noi.
Ed è grazie a quella luce che avremo la forza di riemergere dal buco nero in cui siamo ora.
Con questo raggio di luce, anzi raggio di Luca, riusciremo ad abbattere tutte le barriere e realizzare per te tutti i sogni che avevi.
Ciao Luca. Mamma, papà, Enrico”.
Lui è il padre di Luca Marengoni, il ragazzo di 14 anni investito da un tram mentre andava a scuola in bicicletta a Milano.
Familiari, amici, conoscenti, l’intera comunità si è radunata per dargli l’ultimo saluto.
Nel momento peggiore che un genitore può vivere, il padre di Luca guarda oltre il dolore e parla di luce, di sogni, e di vita.