Lei è Pamela, vive a Scandiano, in Emilia Romagna. È una ragazza energica, mette anima e corpo in ogni cosa che fa. È il 2011, Pamela ha 19 anni. Trova lavoro in un’azienda. Appoggia la borsa sulla scrivania e si guarda intorno. È motivata. Vuole crescere, dimostrare quanto vale. Pamela fa tanta gavetta, impara, non si risparmia anzi, vuole fare di più, ma di fronte ha sempre lo stesso muro. Sei troppo giovane, non avere fretta, aspetta qualche anno. Pamela stringe i denti, poi cambia azienda, ma nessuno crede in lei. Motivazione e grinta scemano. Intanto si sposa, compra casa, arriva il primo figlio, poi il secondo. Pamela continua a lavorare con lo stesso impegno, ma ora che è madre tutti si aspettano che renda di meno. La usano come scusa per tagliarla fuori. I figli sono un peso, non farai carriera. È il 2022. Pamela compie 30 anni. Tira le somme. Ha un contratto a tempo indeterminato, due figli, due cani, un’iguana, una tartaruga e un marito che ama. Si sente realizzata come donna, ma non come lavoratrice. È incatenata alla scrivania e al ruolo che altri hanno scelto per lei. Sente che può dare di più. Che vale di più. Pamela guarda i suoi bambini. Non sono un limite, ma la spinta a cercare di fare sempre meglio. Dà le dimissioni. Si prende un attimo per ricaricare le pile, poi apre la partita Iva. Non ha idea di cosa fare, ma è pronta a scommettere su se stessa. Crede che a lungo andare, l’impegno e la volontà la ripagheranno di ogni sforzo. Oggi Pamela è un’imprenditrice, lavora in proprio, si occupa di Risorse Umane, gestisce il personale e le assunzioni, anche per le aziende in cui lavorava in passato. Bussa alle porte che le avevano chiuso in faccia, e se le apre da sola. Ogni giorno si trova di fronte a giovani che hanno voglia di fare, ma si sentono esclusi dal mondo del lavoro. Pamela scommette su di loro. Credete in voi stessi, e non ponetevi limiti.
Ero una giovane madre, dicevano non farai mai carriera. Mi sono licenziata e messa in proprio
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