Lui è Gianluca. Vive a Roma. Frequenta le superiori in un convitto. Entra in classe. Grassone fai schifo. Va nel dormitorio. Il suo materasso è pieno di chiodi, il cuscino invece è dentro il water. Fa la doccia, i compagni ridono sguaiati. Andiamocene, quello è gay, chissà cosa ci fa. Gianluca sente un vuoto enorme. Apre il frigo, ingurgita. Per qualche istante è meno solo. Poi va allo specchio. Cos’hai da guardare, ciccione? Ha 16 anni. Il padre è preoccupato. La preside dice che fai tante assenze, cosa succede? Gianluca prova a ingoiare, non c’è più spazio. Tutti mi odiano, sono grasso e pure gay. Si blocca, non riesce a credere di averlo confessato. Chiude gli occhi, si prepara al rifiuto. Le braccia del padre sono calde, accoglienti. Figlio mio, se non ti accetti tu, non lo farà nessuno. Gianluca piange. È vero, ma ogni volta che si guarda vede un fallito. All’ennesimo insulto scatta in piedi e manda al tappeto l’aguzzino. La scuola gli dà il ben servito. Espulso. Gianluca cala le braccia, si tappa in casa, mangia, non vuole più saperne di niente e di nessuno. Passano due anni. Il fratello scopre di avere un male incurabile, prima di morire lo guarda dritto negli occhi. Smettila di piangerti addosso e reagisci! Sei vivo, vivi! Gianluca sente una scossa. D’improvviso la sua stanza gli sta stretta, ha bisogno d’ossigeno. Afferra la maniglia. Il cielo azzurro fa paura, ma è tanto, tanto bello. Gianluca respira a pieni polmoni, ricomincia a piccoli passi. Esce con qualche amico, poi trova un lavoretto, ricostruisce la sua vita pezzo per pezzo. Quando si sente pronto sale sulla bilancia. Ha superato di gran lunga i cento chili. Gianluca fissa lo specchio. Sei vivo, vivi! Oggi Gianluca ha 34 anni. Ha fatto un intervento di riduzione dello stomaco, ha perso diverse taglie, ma è solo il primo passo. A volte si sente ancora quel ragazzo goffo e spaventato. Invece di respingerlo, gli sorride. L’ha promesso al suo papà prima che volasse in cielo. Riuscirà ad accettarsi. Ha dei nuovi amici, un compagno che lo ama, e tanta fame di vita.
Ero grasso, gay, bullizzato, non riuscivo a guardarmi allo specchio
Gianluca è rimasto tappato in casa per 2 anni, poi il fratello gli ha cambiato la vita.
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