Lei è Monica, nasce in Australia nel 1942. Cresce nei valori cristiani. Fa volontariato in un convento. Le suore aiutano tutti senza aspettarsi nulla in cambio. Monica è incantata. Ha 21 anni. Prende i voti. Vive di preghiera e regole. Ma di tanto in tanto sente che manca qualcosa. Passano oltre vent’anni. Monica attraversa un momenti di crisi. Le pareti del convento sono strette, le regole asfissianti. Vuole capire chi è, e cosa vuole. Prende una pausa. Parte per il Cile. Fonda una comunità che aiuta le donne in difficoltà. Al suo fianco c’è Peg, una suora americana. Parlano tanto, condividono le stesse domande. Quando sono insieme, Monica si sente in pace. Prova emozioni sconosciute che cerca di ignorare. Si sente sporca, sbagliata. Passa un anno. Monica deve tornare in Australia. Peg la guarda negli occhi. Non voglio che tu vada via, ma ho paura a chiederti di restare. Monica rivede tutta la sua vita. Ogni passo che ha fatto l’ha portata lì. Il suo cuore batte all’impazzata per quella donna. È un sentimento così bello, puro che spazza via dubbi e paure. Monica vorrebbe non dover scegliere tra fede e amore, ma c’è poco da fare. Entrambe annullano i voti, e iniziano la loro vita insieme. Vorrebbero sposarsi, la legge non lo consente. Sono due ex suore, lesbiche, negli anni Ottanta. Ricevono accuse e giudizi di ogni tipo. La Chiesa le definisce due depravate. Monica non si capacita. Come può essere sbagliato, un sentimento che la rende così felice? Vanno avanti strette l’una all’altra. È il 2003. Peg ha un brutto tumore, prima di morire scrive una lettera. Mia cara, tu sei come un gufo, saggia e indipendente, vivi e ama senza paura, io sarò sempre con te. Monica raccoglie quelle parole, decide di raccontare la loro storia, perché l’amore non ha forma né genere. Aiuta i giovani, preti e suore lacerati dai dubbi e dalle colpe. Ma senza la donna della sua vita, si sente sola. Una notte sente un rumore, si affaccia alla finestra. C’è un gufo. La fissa a lungo negli occhi, poi spicca il volo.
Eravamo due suore, ci siamo innamorate, abbiamo lasciato il convento per vivere insieme
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