Con il marito ha ricevuto minacce di morte e insulti, per aver fatto pagare due euro in più ai clienti che hanno chiesto quattro piattini in cui condividere il cibo ordinato.
Ida è aperta alle discussioni, ma non torna sui suoi passi: quei due euro erano simbolici, il costo di un servizio curato, che ha un valore.
Chiede rispetto per il suo lavoro e per quello dei tantissimi ristoratori che si trovano in condizioni simili.
“Dobbiamo essere orgogliosi della nostra qualità”.
“Io e mio marito abbiamo chiesto due euro in più per quattro piattini con cui condividere una porzione di pasta. Abbiamo ricevuto insulti e minacce.
Capita spesso che i clienti chiedano un pasto in tre. A volte sono in cinque con un piatto in mezzo. Non è rispettoso nei nostri confronti.
In questo caso, quattro persone hanno mangiato per uno, e di piattini per condividere ne abbiamo portati quattro.
Sul menù è specificato che ogni piattino in più costa due euro: se fossi stata fiscale, li avrei fatti pagare otto euro, non solo due.
Quei due euro invece erano simbolici, perché bisogna essere rispettosi da entrambe le parti. Il nostro è un servizio curato e ha un costo.
Alcuni hanno anche criticato i nostri prezzi perché troppo alti. Io credo che noi ristoratori dobbiamo essere anche un po’ orgogliosi della nostra qualità.
I prezzi sono esposti, e la nostra cura, i nostri piatti, valgono quel prezzo”.