Lei è Kelsey Russel, 23 anni, studentessa universitaria di New York.
Ha chiesto come regalo di compleanno l’abbonamento cartaceo al New York Times. All’inizio voleva solo trovare qualcosa di intelligente da dire al primo appuntamento, poi si è appassionata.
Ha girato un video parlando delle sue letture. È stato un successo.
I suoi coetanei si sono interessati alle notizie, hanno iniziato a leggere i giornali grazie a lei.
Con un linguaggio semplice e inclusivo, Kelsey è riuscita ad abbattere il muro di soggezione che molti giovani provano di fronte ai libri o ai quotidiani.
Lei stessa si è resa conto che non leggeva i giornali per paura di non comprendere tutto quello che c’era scritto.
Poi ha capito che poteva trasformare questo aspetto nel suo punto di forza. Nessuno legge tutto il giornale, ed è normale non sapere o capire qualcosa.
Kelsey lo ammette senza problemi. L’obiettivo è mettere a proprio agio chi ascolta o legge, nessuno deve sentirsi stupido o ignorante, tutti possono imparare.
Come dice a Repubblica, crede che questo aspetto sia fondamentale per riavvicinare la sua generazione alla carta stampata, per imparare, e per difendersi dalle fake news.
Ha chiesto come regalo di compleanno l’abbonamento cartaceo al New York Times. All’inizio voleva solo trovare qualcosa di intelligente da dire al primo appuntamento, poi si è appassionata.
Ha girato un video parlando delle sue letture. È stato un successo.
I suoi coetanei si sono interessati alle notizie, hanno iniziato a leggere i giornali grazie a lei.
Con un linguaggio semplice e inclusivo, Kelsey è riuscita ad abbattere il muro di soggezione che molti giovani provano di fronte ai libri o ai quotidiani.
Lei stessa si è resa conto che non leggeva i giornali per paura di non comprendere tutto quello che c’era scritto.
Poi ha capito che poteva trasformare questo aspetto nel suo punto di forza. Nessuno legge tutto il giornale, ed è normale non sapere o capire qualcosa.
Kelsey lo ammette senza problemi. L’obiettivo è mettere a proprio agio chi ascolta o legge, nessuno deve sentirsi stupido o ignorante, tutti possono imparare.
Come dice a Repubblica, crede che questo aspetto sia fondamentale per riavvicinare la sua generazione alla carta stampata, per imparare, e per difendersi dalle fake news.