Ha sempre lavorato, poi nel 2016 la sua ditta è fallita ed è rimasta a casa.
All’età di 50 anni si è messa a cercare lavoro, ha fatto la stagista, l’apprendista. È passata attraverso una serie di contrattini a scadenza, per ritrovarsi a 55 anni punta a capo.
Marinella non è una che si arrende e va avanti come può.
È pronta a rimettersi in gioco in ogni settore. Sarebbe bello, dice al Corriere, se anche le aziende facessero altrettanto.
“Ho lavorato per vent’anni come dipendente, poi la ditta è fallita e mi sono trovata a casa.
Da allora una vera odissea di contrattini e sfruttamento. Ho persino fatto la stagista, a 50 anni.
Purtroppo non ha portato all’assunzione. Mi sono ritrovata punto e a capo, come tante persone della mia età che hanno perso il lavoro.
Ho ripreso i colloqui, ma le offerte sono ridicole: mi hanno proposto un contratto da apprendistato a 200 euro al mese.
Alcuni imprenditori ci marciano perché sanno che hai l’acqua alla gola. Io non sono una donna che si tira indietro, ma qualche volta bisogna dire no.
C’è qualcosa che non funziona nel nostro sistema del lavoro.
Non voglio chiedere il reddito di cittadinanza. Io voglio lavorare.
Non posso far altro che rimboccarmi le maniche e inventarmi qualcosa. Ma temo che per noi over 50 le possibilità siano minime.
Mi piacerebbe che le aziende riuscissero a rimettersi in gioco assumendo anche noi”.