Stava passeggiando con il cane lungo la strada al confine con il Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, nei pressi del cosiddetto “curvone dei motociclisti”.
Si è trovato faccia a faccia con un’orsa che per difendere i suoi due cuccioli l’ha aggredito.
Antonio si è salvato solo grazie all’intervento del suo cane, Biondo.
Se l’è cavata con due costole rotte, una brutta ferita alla pancia e alla gamba. Ma è vivo.
Biondo è stato ritrovato tre giorni dopo sano e salvo da una volontaria.
Antonio ha ancora gli incubi, appena chiude gli occhi rivive la scena.
Vuole andare a fondo della questione, ha chiesto un risarcimento danni al Parco: lungo la strada non c’erano cartelli o divieti che segnalassero il pericolo.
“Stavo passeggiando in montagna con il mio cane. All’improvviso mi sono trovato davanti a due cuccioli di orso.
Dietro di loro c’era la madre. Un animale di due metri, gigante. Si è alzata sulle zampe ed è partita di scatto verso di me.
Ho lasciato il guinzaglio del cane. L’orsa mi ha raggiunto, ha spalancato la bocca. Ho sentito le sue zanne entrare nella mia carne.
Siamo rotolati insieme giù nella scarpata. Io mi sono aggrappato a un albero e mi sono fermato, l’orsa è caduto più in basso.
Si è subito rialzata, stava tornando alla carica. Ho pensato sono spacciato. In quel momento è spuntato Biondo, il mio cane.
Si è messo tra me e l’orsa. Abbaiava come un matto, le sbarrava la strada. Era il momento giusto per provare a scappare.
Non so come ho trovato la forza di trascinarmi fino alla macchina. Vedevo tanto sangue, credevo di morire.
Non sapevo dove era finito il mio Biondo, gli dovevo la vita. Ho pregato che almeno lui stesse bene.
Ho mandato un messaggio d’addio a mia moglie e mio padre. Con le ultime forze ho chiamato i soccorsi”.