Lui è Antonio. Vive in Friuli Venezia Giulia. Ha 5 anni. È un bambino energico, ma da qualche tempo si sente strano. Le gambe gli danno così fastidio che vorrebbe staccarsele. Finisce in un edificio pieno di persone con il camice bianco. Tutti parlano a bassa voce, poi d’improvviso la sua mamma urla. Malformazione? Antonio rischia grosso, deve essere operato alle gambe. Non sa cosa voglia dire, ma i genitori piangono, deve essere una cosa brutta. Antonio non vuole farli preoccupare. Sorride, mostra i muscoli, non si lamenta neanche quando lo portano in una stanza piena di strani aggeggi. D’improvviso si sente stanco, chiude gli occhi. Si sveglia. Mamma e papà sorridono. L’intervento è andato bene, ma dovrà essere forte. Le sue gambe non saranno più come una volta, per tornare a muoverle almeno un po’, deve fare tanta riabilitazione. Antonio è pronto a tutto, ma non alla piscina. L’acqua è fredda, ha uno strano odore, non gli piace per niente. Si sforza di entrare, prova a stare a galla, le gambe sono di cemento. Antonio ha paura, si attacca al bordo. L’istruttore lo incoraggia, ma lui non ne vuole sapere. Ci prova per mesi interi. La dottoressa dice che forse non è portato per il nuoto. Antonio piange, si confida con gli amici. Odio l’acqua. Il giorno dopo è di nuovo in quella maledetta piscina. Punta i piedi, incrocia le braccia, questa volta non entra. D’improvviso sente delle voci. I suoi amici prendono la rincorsa, si tuffano. Ci siamo noi qui con te, vedrai che insieme farà meno paura. Antonio sorride, afferra le mani dei compagni. E nuota, nuota. Gli anni passano, l’acqua fa meno paura, anzi gli piace. Antonio partecipa ad alcune gare paralimpiche, le vince tutte. Gli amici sono in prima fila ad applaudirlo. Oggi Antonio ha 21 anni. Ha raggiunto traguardi importanti, il nuoto è la sua vita. Con il coraggio, la determinazione e dei buoni amici, non c’è paura che tenga. Da soli non si va da nessuna parte, insieme non esistono limiti.
Avevo paura dell’acqua, i miei amici si sono tuffati e hanno nuotato accanto a me
Altre storie simili:

L’appello disperato al ladro: tieni i soldi, ma ridammi i bracciali di mia figlia morta di leucemia.
Lei è Barbara Farella, maestra di una scuola elementare nel quartiere Talenti, a Roma. Qualcuno le ha rubato la borsa rimasta in macchina, dentro c’era quanto di più caro avesse:

Nato con la paralisi cerebrale, dicevano che non avrebbe mai camminato: ora è personal trainer
Lui è Alex Carbonari, 32 anni di Ancona, nelle Marche. È nato con una paralisi cerebrale che gli ha causato problemi alle gambe. A 4 anni è stato operato per

Lei è Arianna
Lei è Arianna. Nasce a Roma nel 1992. È una bambina. Mamma e papà la portano in piscina. Arianna puccia i piedini nell’acqua, ride come una matta. Non vuole più