Si trovava con due amici nel centro storico. È passato uno scooter, uno degli uomini a bordo ha sparato, Thomas è stato colpito alla testa. È morto dopo 40 ore di coma.
Ancora non sono chiari i motivi dell’agguato.
Sembra fosse in corso uno scontro tra il gruppo di cui Thomas faceva parte e quello rivale. Lui non sarebbe stato il vero bersaglio.
Silvana racconta il suo dolore al Corriere, ma va oltre la tristezza e la rabbia. Parla di sogni.
I sogni che aveva suo fratello, e che ora lei porterà avanti.
“Mio fratello era una delle persone più importanti nella mia vita.
Gli sono stata vicina ogni minuto in ospedale, ho sperato fino all’ultimo che ce la facesse, avrei dato la mia vita per lui.
So quanto ha lottato per sopravvivere, e quanto è ingiusto che non ci sia più.
Sembrava un duro, ma in realtà era solare, generoso, amico di tutti.
In paese lo hanno visto crescere, salutava grandi e piccini, aveva sempre un sorriso per tutti.
Sognava di viaggiare, di esplorare il mondo.
Sono riusciti a spegnere un ragazzo pieno di vita, con un futuro meraviglioso davanti. Mi hanno strappato via un pezzo di cuore.
Sposterei le montagne per avere giustizia. Chi deve pagare pagherà, sia per mano della giustizia che per mano di Dio.
Fratello mio, ora vola più in alto che puoi, porterò avanti i tuoi sogni, vivrò anche per te”.