Lei è Cristina. Ha 21 anni, vive a Gragnano, in Campania. Studia, ha tanti progetti. È il 2018. Cristina fissa incredula il test di gravidanza. È giovane, la relazione con il fidanzato è iniziata solo da qualche mese. Ha paura. Gaetano invece è l’uomo più felice del mondo. Ce la faremo, insieme. Cristina fa una visita di controllo, non crede alle sue orecchie. Le bambine sono due. Si gusta la gravidanza, non vede l’ora di stringerle tra le braccia. Arriva al sesto mese. Si sdraia raggiante sul lettino, ma l’espressione del medico è cupa. Qualcosa non va, deve partorire subito, una delle bambine non dà segni di vita. Cristina trattiene il fiato, chiude gli occhi. Si risveglia nel silenzio. Le mie piccole, dove sono? Vuole vederle, toccarle, annusarle. Le mettono tra le braccia due corpicini. Antonella non ce l’ha fatta. Annamaria è appesa a un filo. Cristina è dilaniata. Non fa in tempo a piangere una figlia, che l’altra è già in terapia intensiva. Si attacca al vetro. Quella creaturina è troppo piccola, non ce la farà mai. Piange, si dispera. Gaetano asciuga le sue lacrime. Amore mio, nostra figlia è forte, giocherà, riderà, proprio come gli altri bambini. Cristina si tappa le orecchie. Non vuole, non può crederci. Intanto la figlia entra in sala operatoria. I medici dicono di non farsi illusioni, invece il cuoricino di Annamaria palpita a più non posso. Nei giorni successivi si attacca al seno, stringe i pugnetti con tutte le sue forze. Cristina è incredula, dentro quello scricciolo c’è così tanta vita. Dopo settimane sulle montagne russe, è fuori pericolo. Cristina la prende in braccio. Annamaria alza lo sguardo. I loro occhi si incrociano, le loro anime si fondono. È viva, sua figlia ce l’ha fatta. Oggi Annamaria ha 4 anni. Gioca e ride come gli altri bambini. È fortissima, proprio come aveva detto il suo papà. Un giorno Cristina le parlerà della sorellina su nel cielo, intanto quando il dolore è troppo forte, stringe la mano della sua piccola guerriera e va incontro alla vita.
Amore mio, nostra figlia è forte, giocherà, riderà, proprio come gli altri bambini.
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