Per 40 anni ha lavorato come insegnante di Filosofia: un mestiere che ha ha amato e svolto con passione.
Ha ascoltato gli studenti, ha sorriso e si è divertito con loro, ha apprezzato ogni momento.
Ma soprattutto, ha sempre tenuto i contatti con ognuno di loro.
Perché quando la scuola finisce, restano le persone.
Esorta i giovani insegnanti a fare lo stesso.
Amare questo lavoro, svolgerlo con passione, e non sottovalutare i ragazzi: loro sono la parte bella.
“Ho appena concluso la mia carriera di insegnante. Sono andato in pensione tra gli applausi di alunni e professori.
È stato molto emozionante, mai mi sarei aspettato qualcosa del genere.
I miei ex alunni mi hanno chiamato per farmi gli auguri, mi ha fatto davvero piacere.
Con i più grandi parliamo della vita. Ieri sera invece, ho bevuto una birra con quelli dell’anno scorso.
Se la scuola finisce, cade la barriera: il rapporto diventa più diretto e ci si racconta l’esistenza.
Con i ragazzi sono sempre stato bene. Non c’era motivo per non sorridere, per non essere al massimo con loro.
Mi sono impegnato tanto, ma mi sono anche divertito tanto con loro.
Non mi sento stanco, avrei continuato, ma è il momento di lasciare spazio ai giovani.
A loro dico di amare questo lavoro, di non farlo come ripiego, ma come passione, perché è un gran bel lavoro!”