Abbiamo festeggiato il nostro divorzio con un addio al coniugato

Lei è Francesca. Ha 24 anni. Vive a Bologna, in Emilia Romagna. È laureata in legge, sogna di fare carriera. È il 2002. Conosce Mauro, un uomo bello e atletico, che gioca a basket. Francesca farebbe parlare anche i sassi, lui invece sta sulle sue. Quell’aria misteriosa la fa impazzire. Ma ha una sensazione, che le arriva dritta al cuore e diventa certezza. Qualsiasi cosa accada, potrà sempre contare su quell’uomo. A fine serata promettono di rivedersi. Lui va a trovarla dopo gli allenamenti, lei lo aspetta a braccia aperte. Sono innamorati persi. Si sposano dopo un mese, mettono al mondo un bambino. Il tempo passa. Mauro continua a trasferirsi per lavoro, lei mette da parte la carriera per seguirlo. Dopo qualche anno però ha bisogno di essere indipendente, e mentre lui fa le valigie, lei si stabilisce a Rimini e diventa avvocata. Si amano, ma evolvono, cambiano testa e obiettivi. La vita li ha messi su strade diverse, e il matrimonio finisce. Si lasciano tra le lacrime. Francesca si sente debole, impotente. Ricomincia da sé, e uno alla volta rimette insieme i pezzi. Il telefono squilla. Mauro ha avuto un incidente, è in rianimazione. Francesca corre in ospedale. Il medico dice che è stato fortunato, e le mette in mano una cartella. Tetraplegia. Francesca gli sta accanto fino a quando non si sveglia, non lo abbandona durante la riabilitazione. Mauro ha una forza incredibile, suda, lotta, ribaltare ogni previsione, in due anni si rimette in piedi. Il loro rapporto è forte, basato su stima e rispetto. È il 2011. Francesca e Mauro festeggiano il loro divorzio, con una vera e propria cerimonia. Lo chiamano addio al coniugato. Tra gli invitati c’è la nuova compagna di Mauro, con cui Francesca va d’amore e d’accordo. Ridono, scherzano, sono una famiglia allargata. Francesca non si pente di niente. Nonostante tutto, quella sensazione è ancora forte dentro il suo cuore. Su quell’uomo potrà sempre contare.